Agricoltura e azienda
agraria
Agricoltura, imprenditore agricolo e
impresa agricola
L’agricoltura è l’arte di coltivare la terra per ricavarne
prodotti utili all’uomo. L’allevamento di animali è comparato alla coltivazione
del terreno.
L’imprenditore è la figura economica che organizza i fattori
produttivo (natura, capitale e lavoro), con lo scopo di ottenere una produzione
(di beni o di servizi) e se ne assume il rischio economico. Il suo compenso è
rappresentato dal tornaconto.
Ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, "è
imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del
fondo, selvicoltura, allevamento di animali ed attività connesse
Per coltivazione del fondo, per silvicoltura e per
allevamento del bestiame si intendono le attività dirette alla cura e allo
sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di
carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il
bosco o le acque dolci, salmastre o marine.
Si considerano “connesse” alle precedenti le attività, svolte
dallo stesso imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione,
trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto
prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o
dall’allevamento di animali; vi rientrano, inoltre, le attività dirette alla
fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature
o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata,
comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e
forestale nonché le attività di agriturismo.
Le attività di trasformazione e simili possono avere ad
oggetto anche prodotti acquistati da terzi, purché risultino prevalenti i
prodotti propri.
Al fine di verificare la prevalenza, è necessario confrontare
in termini quantitativi i beni ottenuti dall’attività agricola principale e i
prodotti acquistati da terzi, fermo restando che i prodotti acquistati devono
comunque essere prodotti agricoli (ad esempio, uva per la produzione del vino).
Infine, aspetto più innovativo della norma, sono ricondotte
all’area dell’impresa agricola le attività dirette alla fornitura di servizi, a
condizione che la maggior parte delle attrezzature impiegate per le prestazioni
di servizi siano anche utilizzate normalmente nell’azienda agricola.
Sono considerate attività agricole anche le seguenti:
-
attività di acquacoltura e connesse attività di prelievo, sia
in acque dolci, sia in acque salmastre sempre che i redditi che ne derivano
siano prevalenti rispetto a quelli di altre attività economiche non agricole
svolte dallo stesso soggetto;
-
attività di coltivazione dei funghi;
-
attività ortoflorovivaistica, a condizione che le piante o i
fiori vengano coltivati fino ad ottenere un incremento qualitativo o
quantitativo;
-
attività cinotecnica.
I capitali di un’azienda agraria
I capitali investiti in un’azienda agraria possono essere
suddivisi in due categorie: Capitale fondiario e capitale agrario.
Il capitale fondiario è costituito dalla terra e dai
miglioramenti fondiari. È un capitale fisicamente immobile.
Il capitale agrario è costituto dai mezzi produttivi
fisicamente mobili che vengono utilizzati al fine di ottenere la produzione.

Il capitale fondiario
Il capitale fondiario è costituto dalla terra e dai
miglioramenti fondiari.
Per terra si intende una parte di superficie terrestre e gli
elementi naturali (aria, luce, temperatura, acqua, …).
Per miglioramenti fondiari si intendono tutte le opere che
innalzano la produttività (o il valore economico) della terra. Essi sono
inscindibili dalla terra: Fabbricati, strade, impianti arborei, opere di
sistemazione idraulica dei terreni, impianti di irrigazione, …
Il capitale agrario
Il capitale agrario o di esercizio è costituito da tutti i
mezzi produttivi fisicamente mobili necessari per ottenere la produzione.
Il capitale di esercizio comprende il capitale di scorta ed
il capitale di anticipazione
Il capitale di scorta
Il capitale di scorta comprende gli strumenti di scorta ed i
prodotti di scorta.
Gli strumenti di scorta sono rappresentati dai capitali che
possono essere utilizzati per più cicli produttivi (capitali a logorio parziale)
come le macchine o il bestiame.
I prodotti di scorta sono rappresentati dai capitali che sono
utilizzati in un unico ciclo produttivo (capitali a logorio totale) come i
foraggi, i concimi, il carburante, … .
Il capitale di anticipazione
Il capitale di anticipazione è costituito dalla somma di
denaro necessaria per sostenere le spese di gestione dell’attività produttiva:
Le spese di gestione si verificano durante tutto il processo della produzione,
mentre i ricavi sono di norma concentrati alla fine del processo stesso. Il
capitale di anticipazione è la somma di denaro necessaria per affrontare tali
spese in attesa della produzione.
Elementi strutturali e territoriali di un
azienda agraria
La prima ricognizione presso un’azienda agraria ha come scopo
il raccogliere alcuni dati relativi ad elementi strutturali e territoriali di
facile rilevamento.
Le caratteristiche da individuare sono le seguenti:
-
Denominazione dell’azienda;
-
Titolare;
-
Rapporto proprietà impresa (imprenditore proprietari,
imprenditore affittuario);
-
Ubicazione;
-
Numero di corpi fondiari;
-
Zona altimetrica;
-
Giacitura:
-
Riparto della superficie;
-
Ordinamento produttivo;
-
Elenco delle colture;
-
Elenco degli allevamenti;
-
Elenco dei fabbricati.
I dati raccolti possono essere inseriti in una apposita
scheda.
Alcune rilevazioni sono intuitive e di facile comprensione,
altre (le zone altimetriche, la giacitura, il riparto della superficie e
l’ordinamento produttivo) richiedono un maggiore approfondimento.
Le zone altimetriche
La suddivisione del territorio in zone altimetriche (pianura,
collina e montagna) è diversa da quella normalmente utilizzata in geografia.
Essa si basa su diversi fattori (economico, statistico, sociale, fiscale, …) e
non solo sull’aspetto fisico del territorio:
Zona altimetrica di pianura
La pianura è costituita da territorio basso e pianeggiante
caratterizzato dall'assenza di masse rilevate. Si considerano nella zona di
pianura anche le propaggini di territorio che nei punti più discosti dal mare si
elevino ad altitudine, di regola, non superiore ai 300 metri, purché presentino
nell'insieme e senza soluzione di continuità, inclinazione trascurabile rispetto
al corpo della zona di pianura. Si escludono dalla pianura i fondovalle aperti
ad essa oltre l'apice delle conoidi fluviali ancorché appiattite e si escludono,
altresì, le strisce litoranee pianeggianti di modesta estensione. Eventuali
rilievi montagnosi o collinari, interclusi nella superficie pianeggiante e di
estensione trascurabile, si considerano compresi nella zona di pianura.
Zona altimetrica di collina
La collina è costituita da territorio caratterizzato dalla
presenza di diffuse masse rilevate aventi altitudini, di regola, inferiori a 600
metri nell'Italia Settentrionale e 700 metri nell'Italia Centro-Meridionale ed
Insulare. Eventuali aree di limitata estensione aventi differenti
caratteristiche, intercluse, si considerano comprese nella zona di collina.
Zona altimetrica di montagna
La montagna è costituita da territorio caratterizzato dalla
presenza di notevoli masse rilevate aventi altitudini, di norma, non inferiori a
600 metri nell'Italia Settentrionale e 700 metri nell'Italia Centro-Meridionale
e Insulare. Gli anzidetti livelli altitudinali sono suscettibili di spostamento
in relazione ai limiti inferiori delle zone fitogeografiche dell'Alpinetum, del
Picetum e del Fagetum, nonché in relazione ai limiti superiori delle aree di
coltura in massa della vite nell'Italia settentrionale e dell'olivo nella Italia
centromeridionale e Insulare. Le aree intercluse fra le masse rilevate,
costituite da valli, altipiani ed analoghe configurazioni del suolo, s'intendono
comprese nella zona dì montagna.
Giacitura
La giacitura indica l’inclinazione di un piano (terreno)
rispetto all’asse di riferimento (orizzonte).
La giacitura può essere pianeggiante o declive:
I terreni pianeggianti non presentano inclinazione, o essa è
poco accentuata. Nei terreni declivi la pendenza è superiore al 5 – 7%.
In caso si rilevi una giacitura declive è necessario indicare
l’esposizione ovvero la collocazione di un luogo rispetto ad un punto cardinale.
Riparto della superficie
La superficie aziendale può essere suddivisa in diverse
“categorie” in base al tipo di utilizzo:
-
Superficie totale: Rappresenta l’intera superficie
aziendale.
-
Superficie improduttiva: Rappresenta la superficie
sottratta alla coltivazione in quanto occupata da fabbricate, strade o altri
manufatti.
-
Superficie boschiva: Superficie destinata alla selvicoltura
-
Superficie produttiva: Rappresenta la superficie
disponibile per le coltivazioni. Essa può essere suddivisa in tare produttive
e superficie agricola utilizzabile (SAU)
-
Tare produttive: superficie che pur non essendo coltivata
consente l’ottenimento di una seppur minima quantità di prodotto (sponde dei
canali, cigli delle strade, capezzagne, …)
-
Superficie agricola utilizzabile – SAU: è la superficie
sottoposta a coltivazione.
Ordinamento produttivo
L’ordinamento produttivo indica il tipo di produzione
eseguita in un’azienda. Può essere specializzato o misto.
L’ordinamento produttivo specializzato si ha quando vi è una
produzione unica o prevalente sulle altre (ordinamento produttivo cerealicolo,
ordinamento produttivo frutticolo, ordinamento produttivo zootecnico, …)
Nell’ordinamento produttivo misto non vi è una produzione che
prevale sulle altre; le produzioni devono essere riportate in base alla loro
importanza (ordinamento produttivo cerealicolo – foraggiero - zootecnico,
ordinamento produttivo orto - frutticolo, ordinamento produttivo
florovivaistico, …)
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